giovedì 8 marzo 2012

Primavera



Quello che amo di più della primavera sono i pic nic. Il primo pic nic della stagione per me è un evento, ha la sacralità di una cerimonia, simbolizza l'uscita dal buio antro invernale in cui tutti siamo costretti nei mesi più cupi dell'anno. Una vera festa! Dunque va organizzato nei minimi particolari.
Prima di tutto il cestino. Non azzardatevi a presentarvi con quei borsoni di nylon stile Decathlon che nemmeno ve guardo! no, no, no...il cestino deve essere rigorosamente di vimini e se ha le due ante apribili (il mio ce l'ha-a!) è ancora meglio!
Punto secondo: la tovaglia di cotone a scacchi bianchi e rossi ( tipo osteria de Trastevere) è il top ma va bene di qualsiasi fantasia purchè in fibra naturale.
Punto terzo: le stoviglie. Aboliti piatti e bicchieri di plastica bianca che fanno troppo Esselunga, il massimo sarebbe usare quelli di porcellana ma visto che non siamo a Windsor si può ripiegare degnamente sulla melamina.
Punto terzo: il menù. E qui so' dolori! le ciriole col prosciutto lasciatele alla Sora Cesira...un pic nic che si rispetti deve avere un menù all'altezza! dunque vanno bene torte rustiche, insalate di pasta o cereali (ma a morte il Condiriso!) piccoli sandwich al cetriolo e formaggio che fanno tanto James Ivory, frittate di verdure, pollo arrosto, macedonia di frutta e torta di mele.
Ahhh...io mi sento tanto Jane Austen a fare sti pic nic qui...se poi vicino all'angolo di prato prescelto c'è pure un laghetto con le anatre non vi dico la mia beatitudine! mi si diffonde in corpo tutto uno spirito ottocentesco e mi sento avvolta in mistici effluvi di violette manco fossi la Madonna di Fatima!
Ad un pic nic così persino i problemi sembrano lontani...

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